Digitale terrestre, mancata partenza del programma Cielo di Murdoch: ora la si butta sulla politica

Il governo vuole boicottare la discesa sulla terra di Murdoch col programma Cielo, veicolato attraverso il network provider del nemico numero uno di Berlusconi, il Gruppo L’Espresso. Più o meno è questo il succo degli innumerevoli post ed articoli che circolano in queste ore su Internet a riguardo della mancata partenza del contenuto per il digitale terrestre italiano della News Corp., prevista per oggi.

In realtà si è appreso che, molto più banalmente, l’istanza per la fornitura di contenuti presentata dalla società del gruppo di Rupert Murdoch necessitava di un perfezionamento, richiesto dalla D.G. del MSE-Com nei giorni scorsi e che, comunque, non sarebbe ancora trascorso il termine di 60 giorni previsto ex lege per il rilascio del titolo autorizzatorio alla presenza dei presupposti di legge. Termine temporale che ben potrebbe allungarsi qualora, appunto, necessitassero chiarimenti o integrazioni documentali per la finalizzazione della pratica. Nessun particolare accanimento contro la News Corp, quindi, né cospirazioni politiche, anche perché in situazioni ben peggiori di quella di Murdoch ci sono molti fornitori di contenuti locali che hanno regolarmente presentato la domanda per i propri prodotti e per i quali sono ampiamente spirati i termini di conclusione del procedimento amministrativo senza che sia stata rilasciata l’autorizzazione. Intanto, nell’attesa del via libera a Cielo, vediamo più a fondo le caratteristiche del primo approccio al DTT italiano di Sky. cielo(1) - Digitale terrestre, mancata partenza del programma Cielo di Murdoch: ora la si butta sulla politicaLe premesse per un confronto interessante coi principali competitor RAI e Mediaset ci sono tutte. La posta in palio è alta in quanto nessuno può sapere a quanto si assesterà la raccolta pubblicitaria una volta completato lo switch-off , in quanto di certo c’è solo una cosa: a voler mangiare saranno in tanti. Proviamo a fare una rassegna degli sfidanti. Oltre a RAI e Mediaset (che ovviamente col DTT si sono espanse, con un folto numero di programmi), ci sarà Telecom Italia Media Broadcasting (con La 7, MTV e la sua ulteriore offerta pay e free), Rete A – L’Espresso (il network provider di Cielo, che ospita anche Dee Jay Tv. Repubblica Tv. ecc.) e l’armata Brancaleone delle emittenti locali, che in parte stanno puntando alla pay tv sex oriented. E senza contare la nuova offerta di programmi pay-per-view. Difficile dire quali saranno gli equilibri che si formeranno in questo nuovo scenario. I dati dei prossimi mesi non saranno nemmeno indicativi: solo quando in tutta la penisola le trasmissioni analogiche saranno defunte potremo entrare nel merito e ragionare sulla situazione. Nel frattempo, meglio affilare i coltelli. Ed è quello che sta facendo Murdoch con Cielo. L’offerta sembrerebbe iper-competitiva. Una tv generalista rivolta ad un target molto giovane: fiction e serie tv tratte direttamente da Sky e Fox Channel; live show con personaggi come Lorella Cuccarini e Valeria Marini e su tutto informazione di qualità. Saranno, infatti, trasmesse su Cielo 4 edizioni di SkyTg24, il telegiornale diretto da Emilio Carelli. Un’offerta quindi fortemente competitiva. E sarà interessante vedere quanto pubblico Carelli sarà in grado di sottrarre ai suoi colleghi, in particolare quelli di Rai Uno e Canale 5. I tg andranno in onda ad orari diversi (Cielo sarà più anglosassone, trasmettendo le news alle 7, alle 12, alle 19 e alle 24) e pertanto non ci sarà la sfida delle 20, ma i dati di share rimarranno e dovranno obbligatoriamente essere confrontati, per comprendere chi sarà il vincente. La rivoluzione per ora è solo potenziale, ma il nuovo concorrente è pronto. Anzi, considerando il ritardo causatogli dalla burocrazia italiana, sarà ancora più temibile e determinato di quanto previsto. (Davide Agazzi per NL)

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