Intercettazioni. Corte Strasburgo dice no al carcere per i giornalisti

PDL diviso su prigione ai cronisti. Le critiche del CSM. Manifestazione a Roma il 24/2 con FIEG, FNSI, Ordine e UNCI


(Franco Abruzzo.it) – Firenze, 18 febbraio 2009. «Il provvedimento governativo sul carcere per i giornalisti che pubblicano intercettazioni secretate è già stato condannato da una sentenza della Corte di Strasburgo». È quanto ricorda in una nota l’associazione internazionale per la libertà di stampa, Information Safety and Freedom (Isf). «La sentenza emessa ai danni della Francia dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo il 7 giugno del 2007 sul caso Dupuis – spiega Isf in una nota – ha già chiarito che la pubblicazione di intercettazioni e atti sottoposti a segreto non viola l’articolo 10 della Convenzione». «Due giornalisti francesi – ricorda Isf – erano stati condannati in Francia in primo e secondo grado per aver pubblicato alcune intercettazioni effettuate illegalmente dal presidente Francois Mitterand e sottoposte a segreto istruttorio. La Corte osserva che quel libro riguardava una questione di rilevante interesse politico per l’opinione pubblica e che si trattava di un affare di Stato e osservava che l’articolo 10 della Convenzione non lascia spazi a restrizioni della libertà di stampa nell’ambito di questioni politiche e di interesse generale».(ANSA).

La sentenza Depuis è pubblicata in: http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=923

INTERCETTAZIONI: SLITTA PARERE, PDL DIVISO SUL CARCERE AI CRONISTI

Rom, 18 febbraio 2009. La norma del ddl intercettazioni, che prevede il carcere fino a tre anni per i giornalisti che pubblicano il contenuto di conversazioni controllate di cui era stata vietata la pubblicazione, spacca la maggioranza. E così in commissione Cultura della Camera si decide di far slittare il parere sul provvedimento. Aspra anche la protesta del centrosinistra che definisce l’intero testo del governo un vero e proprio «attacco alla libertà di stampa», come osserva il deputato del Pd Ricardo Franco Levi.

«C’è molta preoccupazione – spiega il deputato del Pdl Fabio Granata – per la norma che prevede il carcere per la fuga di notizie. C’è un ampio dissenso nel Pdl e dovremmo aggiornarci in sede politica per sciogliere questo nodo». Il relatore del parere, il deputato della maggioranza Giorgio Lainati, cerca di smorzare le polemiche, ma non nasconde che alcune perplessità nel centrodestra effettivamente esistano. «Il parere al ddl Intercettazioni – assicura – verrà dato domani. E nel parere si esprimeranno le perplessità, su questa opzione così radicale, che sono state manifestate da autorevoli parlamentari dell’opposizione come Giuseppe Giulietti (Idv) e Ricki Levi e della maggioranza come Giancarlo Mazzuca». «Mazzuca – aggiunge Lainati – ha detto che c’è stato un eccesso assoluto nella diffusione di verbali che dovevano essere distrutti ed ha parlato proprio di ‘una rincorsa continua alla violazione della priv acy»’. «Ma altra cosa, ha proseguito Mazzuca, è il carcere per i giornalisti» sul quale, racconta ancora Lainati, «il collega si è espresso negativamente». Duro è anche il commento di Ricki Levi che racconta come, oltre a quella di Mazzuca, sulla norma anti-cronisti, ci sia anche la contrarietà di una altro componente della commissione Cultura del centrodestra: Emerenzio Barbieri. «Ci sono tre previsioni scandalose in questo provvedimento – sottolinea Levi – uno è il divieto di pubblicare il contenuto degli atti fino alla fine delle indagini preliminari; il secondo è il carcere per i cronisti; il terzo è l’ammenda automatica per gli editori che scardinerà di fatto uno dei cardini della libertà di stampo e cioè le diverse funzioni tra editore e direttore». «Con questo ddl, invece – avverte il parlamentare del Pd – l’editore, dovendo pagare praticamente in automatico l’ammenda, si sentirà autorizzato ad intervenire, come se fosse un direttore, per evitare pubblicazioni ‘scomod è e costose». Comunque, ironizza Levi, «c’è da dire che l’attuale governo non ha certo fatto della libertà d’informazione una delle sue priorità…». Scettica sulla prospettiva del carcere per i cronisti è anche Gabriella Carlucci: «Non so come sia uscita fuori questa norma – dichiara all’uscita dalla commissione – ne abbiamo discusso a lungo. E credo che ci potrebbe essere un ripensamento…». Dal Carroccio, invece un freddo «ci riserviamo» che al momento non sembra proprio un via libera alla norma.(ANSA).

INTERCETTAZIONI: MARTEDÌ 24 FEBBRAIO MANIFESTAZIONE FIEG CON FNSI, CNOG E UNCI

Roma, 18 febbraio 2009. La Giunta della Fnsi, riunita oggi a Roma, «in relazione anche alle inaccettabili e pesanti modifiche avvenute in Commissione Giustizia della Camera del ddl Alfano sulle intercettazioni che mettono la pietra tombale sulle notizie di cronaca giudiziaria, ha deciso -informna una nota dell’Fnsi- di dare mandato alla Segreteria di organizzare, per martedì 24 febbraio dalle ore 10,30 nella sede Fnsi (Corso Vittorio Emanuele II, 349, Roma), un’iniziativa, aperta alla società civile, forte e decisa assieme all’Ordine dei giornalisti, all’Unione cronisti italiani e con la partecipazione della Fieg». «Proprio ieri, infatti, la Federazione degli editori ha sottoscritto con il Sindacato dei giornalisti un comunicato congiunto di denuncia degli emendamenti introdotti che suona come un appello al Capo dello Stato, al Parlamento e al Paese perchè sia rivisto profondamente il testo d el disegno di legge Alfano. La Giunta della Fnsi ricorda che gli ultimi emendamenti dell’altro ieri, bocciati senza appello anche dal Csm, con una dichiarazione del suo vicepresidente Nicola Mancino, reintroducono pesanti limitazioni e bavagli all’attività giornalistica fino a prevedere il carcere e pesanti ripercussioni economiche per gli editori che pubblicano notizie sulle indagini, nei fatti -conclude la Fnsi- impedendo ai lettori di venire a conoscenza di notizie di rilievo pubblico». (Adnkronos)

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