Professioni. Fotogiornalismo, questo sconosciuto (almeno in Italia)

Di cosa significhi e cosa implichi essere un fotogiornalista se ne parla poco e se ne discute anche meno. All’estero le più grandi agenzie di stampa internazionali si sono dotate di codici etici deontologici stringenti. In Italia siamo invece ancora all’anno zero e a prevalere sono gli interessi degli editori. A discapito, ovviamente, di professionisti e lettori.
 
Raccontare il mondo attraverso le immagini. Nel modo più accurato e fedele possibile. La professione del fotoreporter è forse tra le più affascinanti al mondo. Chiunque di noi, scattando le sue prime foto, si è sicuramente immaginato come inviato di guerra, intento a documentare, scatto dopo scatto, le fasi più concitate di un conflitto. La professione del fotoreporter non è però tutto rose e fiori. Si basa innanzi tutto su serietà e professionalità, per garantire che le immagini siano il quanto più possibile fedeli alla realtà. Per garantire questa professionalità, all’estero, i fotoreporter stessi si sono dotati di codici etici e deontologici, che hanno i propri riferimenti normativi negli accordi nati in seno a realtà internazionali come Associated Press e Reuters. Questo anche per tutelare e difendere una categoria che, sempre più, nell’era del tutto è digitale, è minacciata. A tutto vantaggio degli editori, che spesso possono permettersi di acquistare immagini a prezzi stracciati, evitare di pagare qualsiasi tipo di diritti di autore e modificare le immagini a proprio uso e consumo. In Italia di tutto questo si parla poco, e non a caso si contano ormai sulle dita di una mano i fotoreporter che hanno un contratto da giornalista professionista. Ad alimentare il dibattito ci prova Fotografia & Informazione, l’Associazione Italiana Giornalisti dell’Immagine. Ma la strada verso un pieno riconoscimento di questa professione è lunga. Di immagini e foto infatti quasi non si parla nei capisaldi legislativi che in Italia regolano la professione giornalistica. Sarebbe il caso di adeguarsi invece agli standard internazionali, per provare a contrastare l’aria di declino che si respira nelle redazioni dei quotidiani italiani. (Davide Agazzi per NL)

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Send Mail 2a1 - Professioni. Fotogiornalismo, questo sconosciuto (almeno in Italia)

Non perdere le novità: iscriviti ai canali social di NL su Facebook, TelegramWhatsApp. News in tempo reale.

Ricevi gratis la newsletter di NL!