Tv locali, Sicilia: difficoltà del gruppo Video Mediterraneo. Assicurato impegno del Prefetto di Ragusa

La Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) dà conto dell’evoluzione "della vertenza del gruppo editoriale Video Mediterraneo davanti al prefetto di Ragusa Carlo Fanara che ha convocato le parti per avere contezza delle difficoltà gestionali dell’azienda, rappresentata dal suo amministratore unico Carmelo Carpentieri, a seguito del blocco del contributo di un milione e 200 mila euro da parte del ministero dell’Economia per i proventi sull’editoria".

Continua il comunicato: "Preso atto anche della preoccupazione dell’Associazione siciliana della stampa per i livelli occupazionali fortemente a rischio espressa dal segretario provinciale di Ragusa Giovanni Molè e dalla delegata provinciale delle Pari opportunità Carmela Minardo. L’incontro è stato utile per rappresentare al prefetto, «l’excursus, sicuramente irrituale – ha spiegato l’amministratore unico del gruppo editoriale – che ha portato il ministero dell’Economia alla sospensione del contributo per l’editoria dell’anno 2008, a seguito di un’indagine della Guardia di finanza riferita però agli anni 2002-2006, senza che prima avvenisse una contestazione formale su alcuni rilievi di carattere contabile». L’Assostampa ha ribadito la sua preoccupazione circa il rischio di perdere 50 posti di lavoro di cui 23 del settore giornalistico e per chiedere all’amministratore unico dell’azienda la corretta procedura per il ricorso agli ammortizzatori sociali in deroga per una maggiore tutela dei lavoratori giornalisti, in considerazione che l’iter avviato non ha previsto al momento la concertazione col sindacato dei giornalisti. Fanara si è dichiarato disponibile ad approfondire tempestivamente la questione della sospensione del contributo 2008 sui proventi per l’editoria affinchè lo stesso contributo possa essere sbloccato, consentendo così all’azienda di saldare gli stipendi arretrati e di rinunciare agli ammortizzatori sociali in deroga sino al 31 dicembre 2009 per 50 lavoratori e successivamente alla procedura di licenziamento collettivo per la maggioranza dei lavoratori finora in organico". (fonte AGI)

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