Valorizzare gli ascolti in netta crescita e migliorare il fatturato: questo è l'obbiettivo di Urbano Cairo per quanto riguarda il 2017.
Il patron di La7 si è detto insoddisfatto della percentuale di crescita che ha registrato la raccolta pubblicitaria del canale nel 2016; solo l'1,9% (stimato da Nielsen) che va a scontrarsi con il 5,4% del mezzo televisivo in generale. Il dato non renderebbe quindi giustizia agli ascolti dell'emittente, che tra settembre e dicembre 2016, sono cresciuti tanto da superare Rete 4 in prima serata, facendo guadagnare al canale il sesto posto sopra il canale Mediaset (con una media di share, tra le 20.30 e 22.30, di 4,32% rispetto al 4,13% dell'altro canale). Perciò, rispetto ai vecchi guai economici, La 7 sembra stia tornando in carreggiata. Difatti, i primi mesi del 2017 mostrano che i dati relativi all'audience vanno bene (a differenza

dei primi mesi dello scorso anno) e che non si verificherà una seconda volta il problema dei debiti grp (gross rating point, unità di misura della pressione esercitata da una campagna pubblicitaria sul suo target di riferimento) che l'anno scorso ha comportato la restituzione di questi ultimi agli investitori pubblicitari, contrastando così il tentativo di raccogliere più risorse in termini di pubblicità per cercare di migliorare l'audience. Oggi succede invece il contrario: si parla, infatti, di crediti grp, dato che negli ultimi quattro mesi del 2016 la pubblicità è stata venduta ai clienti su una base di share inferiore rispetto a quello che poi si è presentato. Non solo: con l'entrata a regime del nuovo multiplex televisivo di Cairo Network, i costi di trasmissione si ridurranno; i 13 milioni di affitto annui pagati da Cairo alla Timb (che ospitava La 7 sul suo mux) fino ad oggi, vengono sostituiti dai 7 milioni di euro per il 2017, e a partire dal 2018 in poi, dai 12,3 milioni di euro annui pattuiti con l'accordo firmato EiTowers (proprietaria dell'infrastruttura di rete necessaria alla trasmissione del segnale attraverso i diritti d'uso rilevati da Cairo all'asta pubblica per il dividendo frequenziale interno, alla quale è stato l'unico partecipante). Alla luce di questo, secondo il rapporto di Mediobanca, La7 (aggregatore dei marchi/palinsesti La7 e La7d) potrebbe persino lanciare due nuovi canali televisivi, tra la metà del 2017 e l'inizio del 2018, ma questo è un dato ancora incerto tra gli operatori del mercato, dato che non vi è sicurezza che Cairo sia disposto a pagare altri soldi per un business i cui conti economici non sono del tutto stabili e il cui lancio di nuovi canali implicherebbe un investimento pari a circa 22 milioni di euro (stimando 15 milioni per i diritti televisivi e 7 milioni per l'acquisto di un nuovo LCN). (L.M. per NL)